L'Open Government nell'Unione Europea
La mappa dell’Open Government
(Francia, Italia, Regno Unito, Spagna)
I riferimenti normativi
Cronologia delle policies europee sulla democrazia digitale e l’open government
Le politiche europee si sono concentrate su tre domini di policy:
- politiche sull’accesso alle informazioni, la trasparenza e l’accountability.
- politiche sulla partecipazione e l’empowerment.
- politiche sui mercati digitali e la crescita economica.
Politiche sull’accesso alle informazioni, la trasparenza e l’accountability.
I primi temi affrontati dall’Europa hanno riguardato l’accesso e la trasparenza attraverso le tecnologie digitali, a partire dalla fine degli anni ’90. Questo ambito di policy ha acquisito sempre più rilevanza, fino ad arrivare alle più recenti normative sugli open data e sui dati geografici.
Politiche sulla partecipazione e l’empowerment.
Intorno agli anni 2000 cominciano ad acquisire rilevanza altri diritti di cittadinanza europea, come quello a partecipare alla vita politica non solo nel momento del voto. In particolare, grazie alla firma della Convenzione di Aarhus, l’Unione Europea estende i diritti di partecipazione dei cittadini in materia ambientale e di gestione del territorio. Con il passare del tempo, gli strumenti partecipativi saranno estesi anche ad altri ambiti. Nel frattempo, a partire dal 2005, l’Europa comincia a riflettere seriamente sulla sua strategia di comunicazione e si prefigge l’obiettivo di costruire canali diretti di interazione con le comunità locali (strategia going-local).
Politiche sui mercati digitali e la crescita economica.
In seguito alla crisi economica che ha investito l’Europa tra il 2008 e il 2010, l’Unione Europea si è concentrata sull’uso dei media digitali come strumento di sviluppo economico. Il documento simbolo di questo orientamento è l’Agenda digitale, che si inserisce nel programma Horizon 2020.
I riferimenti normativi
Cronologia delle policies europee sulla democrazia digitale e l’open government
Le politiche europee si sono concentrate su tre domini di policy:
- politiche sull’accesso alle informazioni, la trasparenza e l’accountability.
- politiche sulla partecipazione e l’empowerment.
- politiche sui mercati digitali e la crescita economica.
Politiche sull’accesso alle informazioni, la trasparenza e l’accountability.
I primi temi affrontati dall’Europa hanno riguardato l’accesso e la trasparenza attraverso le tecnologie digitali, a partire dalla fine degli anni ’90. Questo ambito di policy ha acquisito sempre più rilevanza, fino ad arrivare alle più recenti normative sugli open data e sui dati geografici.
Politiche sulla partecipazione e l’empowerment.
Intorno agli anni 2000 cominciano ad acquisire rilevanza altri diritti di cittadinanza europea, come quello a partecipare alla vita politica non solo nel momento del voto. In particolare, grazie alla firma della Convenzione di Aarhus, l’Unione Europea estende i diritti di partecipazione dei cittadini in materia ambientale e di gestione del territorio. Con il passare del tempo, gli strumenti partecipativi saranno estesi anche ad altri ambiti. Nel frattempo, a partire dal 2005, l’Europa comincia a riflettere seriamente sulla sua strategia di comunicazione e si prefigge l’obiettivo di costruire canali diretti di interazione con le comunità locali (strategia going-local).
Politiche sui mercati digitali e la crescita economica.
In seguito alla crisi economica che ha investito l’Europa tra il 2008 e il 2010, l’Unione Europea si è concentrata sull’uso dei media digitali come strumento di sviluppo economico. Il documento simbolo di questo orientamento è l’Agenda digitale, che si inserisce nel programma Horizon 2020.
1: Focus sull’accesso alle informazioni, la trasparenza e l’accountability
1999 – eEurope – An information society for all
2001 – eEurope 2002
2001 – e-inclusion
2002 – eEurope 2005 Action Plan
2001 – Europa 2nd generation towards the e-commission
Definizione dei contenuti e del design del sito web della Commissione
2001 – Towards the e-commission: implementation strategy 2001-2005
2006 – e-commission 2006-2010 framework
2001 – e-government Ministerial Declaration
2002 – Recommendation of the Committee of Ministers and explanatory memorandum
2008 – Convenzione sull’accesso ai documenti ufficiali
2003 – Agreement on better law-making
2003 – Reuse of public sector information (direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio)
2013 – Reuse of public sector information amendment (direttiva della Commissione)
2014 – Guidelines for the reuse of psi (nota della Commissione)
2007- Infrastructure for Spatial Information in the European Community (INSPIRE) (direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio)
2008 – Framework to establish a European Transparency Initiative
Registro della trasparenza e codice di condotta per i rapporti con i rappresentanti di gruppi di interesse
2007 – Green paper European transparency initiative follow-up
Regolamentazione delle lobby, standard per le consultazioni e pubblicazione dati dei beneficiari dei fondi Ue
2011 – Transparency register (accordo tra Parlamento europeo e Commissione)
2015 – Better Regulation for Better Results – an Eu Agenda and Better Regulation Guidelines
Definizione dei principi di trasparenza, apertura e concertazione per la regolamentazione europea.
2: Focus sulla partecipazione e l’empowerment
2001 – White Paper on Governance
Il libro bianco stabilisce lo standard minimo di consultazione per la governance dell’Unione Europea e sancisce il diritto di accesso ai documenti ufficiali. In seguito a ciò, sono stati aperti il sito Europa e Europe direct, in seguito confluito nel sito di consultazioni Your Voice in Europe.
2002 – Minimum standards for consultation of interested parties
2007 – Council of Europe’s resolution on non-governmental organisations
2009 – Code on civil participation and ngos
2009 – European Parliament’s resolution on Developing civil dialogue under the Treaty of Lisbon
2001 – White Paper on youth participation
2002 – Framework of European cooperation in the youth field 2002-2009
2006 – Follow up on the white paper
2009 – Framework for European cooperation in the youth field (2010-2018)
2014 – Work plan for youth 2014-2015
2003 – Public access to environmental information (direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio)
Introduce nell’ordinamento europeo il primo pilastro della convenzione di Aarhus, riguardante l’accesso alle informazioni geografiche e spaziali.
2003 – Public participation in environmental matters (direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio)
Introduce nell’ordinamento europeo il secondo pilastro della convenzione di Aarhus, riguardante la partecipazione dei cittadini alle decisioni in materia ambientale e di gestione del territorio.
2006 – emendamento alla convenzione di Aarhus (decisione del Consiglio)
Estende la partecipazione e l’informazione
2005 – Action plan to improve communication in Europe
Dopo lo shock dei no al referendum per la ratifica della costituzione europea in Francia e nei Paesi Bassi, la Commissione ha avviato un “periodo di riflessione” che è durato circa 2 anni e che ha spostato l’attenzione sulle modalità con cui avvicinare i cittadini alle istituzioni europee. Con questo piano d’azione, la Commissione ha avviato la costruzione del portale “Your voice in Europe” per le consultazioni pubbliche on line e definito la strategia “going-local” per instaurare canali di comunicazione diretti con le comunità locali.
2006 – White paper on European communication policy (comunicazione della Commissione)
2005 – Plan D for democracy, dialogue and debate
Il piano contiene 13 iniziative per rafforzare e stimolare il dialogo, il dibattito pubblico e la partecipazione dei cittadini.
2006 – Citizens’ agenda
2006 – Europe for citizens programme (decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio)
Il programma garantisce un supporto istituzionale ai progetti volti a coinvolgere la società civile su scala locale.
2007 – Opportunity, access and solidarity (comunicazione della Commissione)
2008 – Renewed social agenda (comunicazione della Commissione)
2007 – Communicating Europe in partnership (comunicazione della commissione)
La Commissione lancia il progetto di creare delle Pilot Information Networks (PINs), una rete di forum di discussion on line tra i membri del Parlamento Europeo, i membri dei parlamenti nazionali, giornalisti e leader d’opinione.
2007 – Communicating about Europe via the Internet – Engaging the citizens
Rinnovamento della strategia web delle istituzioni europee, orientando la comunicazione verso una maggiore interazione attraverso il portale Debate Europe (archiviato nel 2010).
2010 – Journalism and new media – creating a European public sphere (risoluzione del Parlamento Europeo e del Consiglio)
2011 – Citizens initiative (regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio)
Diritto di iniziativa legislativa dei cittadini europei
2014 – Europe for citizens programme 2014-2020 (regolamento del Consiglio)
2017 – Strengthening Citizens’ Rights in a Union of Democratic Change. EU Citizenship Report 2017
3: Focus sui mercati digitali, lo sviluppo economico e l’e-government
2002 – Common regulatory framework for electronic communications networks
Base di partenza per la strategia del mercato unico digitale
2002 – Access Directive
2002 – Authorisation Directive
2002 – Directive on privacy and electronic communication
2002 – Universal Service Directive
2009 – Citizens’ rights Directive
2005 – i2010 Initiative: A European Information Society for growth and employment
2005 – e-government Action Plan 2006-2010
2005 – e-Accessibility
2007 – e-inclusion (working staff document)
2007 – Services of general interest
2008 – Action plan on e-signatures and e-identification
2010 – Europa 2020
Strategia per la crescita economica
2014 – Taking stock of Europe 2020
Valutazione dei primi risultati della strategia di crescita Europa 2020
2010 – A digital agenda for Europe
2010 – Next Generation Networks
Linee guida per regolatori nazionali sulle reti di nuova generazione
2010 – European broadband investment (comunicazione della Commissione)
2013 – Connecting Europe Facility (regolamento del Parlamento e del Consiglio)
2009 – Malmö declaration on e-government
I capi di Stato e di governo dei Paesi membri sottoscrivono una dichiarazione in cui affermano l’importanza dell’e-government come strumento di sviluppo di una governance “aperta, flessibile e collaborativa”.
2010 – e-Government action plan 2011-2015
2010 – Interoperability of public services strategy
2013 – Europa web rationalization programme
Definizione degli standard di design per i siti ufficiali dell’UE http://ec.europa.eu/ipg/basics/web_rationalisation/principles_en.htm
2015 – Programme on interoperability solutions and common frameworks for European public administrations, businesses and citizens (ISA2 programme)
2010 – eHealth Action Plan 2012-2020
2010 – eHealth Action Plan working staff document
2014 – Green paper on eHealth
2011 – Quality framework for services of general interest in Europe
2012 – Strategy for e-procurement
2013 – Vision for Public Services (policy paper della Commissione)
Primo documento ufficiale in cui si parla di Open Government come strategia di coinvolgimento del pubblico per il miglioramento della qualità dei servizi
2015 – Digital single market strategy
La strategia si compone di 16 azioni, suddivise in tre obiettivi:
- Migliorare l’accesso dei consumatori europei ai beni e servizi digitali;
- Creare le giuste condizioni per consentire lo sviluppo di reti digitali e di servizi innovativi;
- Massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale
2016 – eGovernment action plan 2016-2020
Attraverso un sito dedicato è possibile partecipare all’aggiornamento del piano in maniera continuativa (https://ec.europa.eu/futurium/en/egovernment4eu). Il piano stabilisce tre priorità di intervento, da realizzare attraverso una serie di azioni:
- Modernizzare le pubbliche amministrazioni utilizzando Key Digital Enablers (come la firma elettronica, l’identità digitale, ecc.)
- Rafforzare l’interoperabilità tra i diversi Paesi membri per favorire la mobilità di cittadini e imprese
- Facilitare l’interazione digitale tra amministrazioni e cittadini/imprese per migliorare la qualità dei servizi pubblici